Prove generali di tram

(Padovando.com) PADOVA. Non si è trattato di un collaudo. Nemmeno di un’inaugurazione. Più semplicemente è stato un appuntamento creato ad hoc dall’assessore alla mobilità del comune di Padova, Ivo Rossi, per tendere la mano ai commercianti che – tra un sorriso e una stretta di mano – non nascondono di essere preoccupati per eventuali problemi di viabilità che si potrebbero venire a creare dopo l’avvento del tram a Padova. 16 mezzi per la precisione, che – salvo imprevisti – dovrebbero iniziare a circolare in città già dal 2006.
Il tour parte dal piazzale della stazione FS verso le 21.45 di ieri sera. All’appello manca solo Rossi. Al suo arrivo, per sdrammatizzare l’attesa di commercianti e autorità che intanto avevano già assaltato il tram peggio degli indiani nei film western, l’assessore china il capo dicendo «scusate ma non trovavo parcheggio…». Frase gettata lì non per caso, visto che uno dei cavalli di battaglia di Fernando Zilio, presidente dell’Ascom di Padova, è proprio legato alla “lotteria” parcheggi (con la differenza che in una lotteria paghi ma puoi vincere e qui paghi e basta). «Voglio ricordare che Padova ha bisogno di parcheggi – dice Zilio – e i cittadini sono esasperati per le poche aree a disposizione che sono a pagamento e lontane dai centri del commercio patavino. Il tram? E’ un bel mezzo. Lo avevo già visto a Strasburgo. Penso che la sua introduzione a Padova darà certezze ai cittadini sull’orario e la puntualità del mezzo pubblico, evitando code e ritardi alla fermata. Detto questo, non nascondo che un po’ di preoccupazione è presente, perché di fatto alcune strade saranno fortemente limitate nel passaggio di auto proprio a causa del tram. Il mio augurio è che i clienti imparino ad utilizzare il tram per muoversi in città». Un cambio di mentalità non facile, specie per il padovano medio che è abituato a parcheggiare davanti al negozio di alimentari a costo di girare attorno al palazzo per mezz’ora finché non si libera un posto. Ma secondo Zilio è più utile il tram o il vecchio bus? «Domanda difficile – dice Zilio – ma posso anche sbilanciarmi. Probabilmente il tram è meno “invasivo” e si sposa maggiormente con le necessità del pedone.
Intanto il giro comincia. Dalla stazione ci si sposta agli Eremitani attraversando Corso del Popolo e si prosegue per Riviera ponti romani. Il viaggio continua per Riviera Tito Livio e fermandosi in Riviera Businello, a poche centinaia di metri dal Santo e da Prato della Valle.
I PRO
– La ripresa del tram è ottima, tanto da dare filo da torcere ad una berlina. E non inquina.
– Il mezzo è poco rumoroso, sia da dentro che da fuori.
– Si attraversa mezza Padova in 4 minuti netti. Ma consideriamo che la strada era libera e il tram era pure preceduto da un’auto della polizia con tanto di lampeggianti accesi.
I CONTRO
– Le corsie intagliate nell’asfalto patavino sono invasive per gli automobilisti. I tram hanno la precedenza su tutto.
– Ad un tratto (ossia al ritorno in Corso del Popolo) un taxi deve inchiodare perché il tram gli sfiora lo specchietto. Siamo sicuri che in tutti i punti di Padova ci sia spazio per far passare il tram e una macchina?
– I posti a sedere sono pochi (una ventina) e certe accelerazioni sono così decise da far pensare che una signora ottantenne potrebbe rotolare verso il fondo prima ancora di rendersi conto di cosa sia accaduto.
Nel corso del viaggio – tra i diversi volti dei politici che si complimentano tra di loro – parliamo anche con Andrea Nicolello, vice presidente di Legambiente e consigliere di “Aps Mobilità”. «Premesso che la scarsità di posti per tram è un’eredità della giunta dell’ex sindaco Giustina Destro – spiega Nicolello – devo comunque dire che questo è l’inizio di una piccola rivoluzione dei trasporti. Sarà necessario ottimizzare ciò che già esiste, sfruttando le stazioni delle FS e pensando a biglietti unici per corse extraurbane e tram. Dal punto di vista ambientale, è logico che il tram è una vera risorsa, ma voglio ricordare che negli ultimi anni l’Aps ha comprato 70 nuovi mezzi a metano e 120 ora circolano col biodiesel. Quindi, su 210 mezzi totali, ben 190 sono praticamente non inquinanti. Questo è un punto d’orgoglio dell’azienda che, a differenza di altre compagnie italiane, ha puntato molto sull’energia pulita». Un chiaro riferimento alla Sita? «No – dice Nicolello mentre annuisce – Purtroppo sono arrivati dei pesanti tagli da parte della Regione, tanto che sono stati tolti 6 milioni di euro per il trasporto pubblico. Per l’Aps questo ha significato la perdita di 400 mila euro di finanziamenti. Il taglio certamente deve aver influito anche sulla Sita per quanto concerne il rinnovo del parco mezzi».
Finito il giro, scatta l’applauso dei viaggiatori. Percorso panoramico riuscito. E mentre le grandi città italiane smantellano le linee dei tram, Padova le introduce. Probabilmente qui serve.

 

Alberto Sanavia