Gasparo Gozzi e la nascita del giornalismo veneto

E’ il 2 febbraio del 1760 quando Gasparo Gozzi, letterato veneziano, invia una lunga lettera al suo “stampatore” Pietro Marcuzzi. Da quel giorno nasce il giornalismo veneto.

Qualcuno potrebbe obiettare, ma è a partire da questa lettera – scritta da Gozzi all’età di 43 anni – che si può capire quanto quelle parole siano moderne. Oggi più che mai.

Gozzi appunta alcune indicazioni su come dovrà essere stampata la “Gazzetta Veneta”. Ne ho estrapolato alcune parti, quasi fossero aforismi che ci devono far riflettere. A seguire altri spunti e riflessioni da lui pubblicate sulla primordiale concezione di “giornalismo moderno”.  

Ah, giusto per precisare: la Gazzetta Veneta venne pubblicata ogni mercoledì e sabato, passando poi al nome di “Nuova Gazzetta Veneta”, fino al termine del settembre 1762. Dal 4 febbraio 1761 al 18 agosto 1762, Gozzi pubblicò l’Osservatore Veneto (poi Osservatori Veneti). Nel frattempo, nel giro di pochi anni nacquero in Italia quattro giornali e – nella seconda metà del Settecento – nella sola Venezia se ne contavano ben 29.

 

Dalla lettera a Pietro Marcuzzi:

LA FIDUCIA DEL LETTORE
“ Ricordatevi che il servir bene e puntualmente il pubblico, arreca guadagno a casa, e acquista a chi così fa nome di animo onesto e discreto”

LA RESPONSABILITA’ DI CIO’ CHE SI SCRIVE
“…e ricordatevi di far sì che il vostro filosofo ed il poeta […] si sottoscrivano, il filosofo con una F., il poeta con una P.; e se a voi abbisogna di scrivere qualche cosa, mettetevi sotto una S., cioè stampatore; acciocché anche in ciò sia appagata la curiosità del pubblico, il quale nella vostra Gazzetta dee sapere il tutto chiaramente e l’oscurità e le maschere non debbono cominciare da chi la scrive”

LE MODE NON SONO SOLO UN MALE
“Molti uomini rigidi e fatti all’anticaccia biasimano la varietà delle mode e la chiamano capriccio e volubilità; ma la chiamino come vogliono, essa è grandissimo sussidio all’industria umana, la quale affaticandosi nelle invenzioni per servire alle donne, dà di che vivere ad una gran quantità di persone”

LA QUALITA’ DEL PRODOTTO
“Nell’andare avanti non peggiorate la stampa, perché tutti gli avvertimenti gli veggo belli e ben stampati; ma le molte promesse che fanno, di rado sono effettuate”.

Considerazioni di Gozzi sul giornalismo

 

NON DIMENTICARE MAI PER CHI SI SCRIVE
“Due soli oggetti vorrei che avessero sempre in mente gli autori: uno la Società di quel paese in cui vivono: l’altro quella naturale curiosità che hanno gli uomini di sapere. Il primo oggetto farebbe che esaminassero caritativamente quali vantaggi si potessero fare di essa società e il secondo insegnerebbe loro i mezzi d’invogliare la curiosità del popolo, acciocché volentieri leggendo, imparasse quali sono i vantaggi suoi”

RACCONTARE LA VERITA’ COME ALLEGORIA
“Ogni verità si può dire scherzando e verrà udita volentieri. Io credo che la voglia di ridere che ha ogni uomo, ci sia stata messa in corpo da Natura acciocché i valenti maestri ci possano prendere per quel verso e guidarci dove vogliono”

PASSATO E PRESENTE
“Larghissimo campo è agli scrittori la morale e lo studio universale degli uomini. Due sono i mondi, nei quali possono fare le riflessioni. L’uno è il mondo vivo, ED è una continua rappresentazione di fatti che abbiamo sotto gli occhi; e l’altro è il mondo morto, le cui azioni si leggono nelle cronache, nelle storie, nelle lettere, nelle novelle e in altre scritture che ci portano le memorie de’ tempi passati”

IRONIA SUI COMPORTAMENTI, NON SULLE PERSONE
“Se io talvolta motteggio, scocco gli strali all’aria e non prendo di mira alcuno: e forse prendo di mira me medesimo. Ognuno in se è tutti: e le sementi dei mali universali sono in ogni uomo particolarmente. Lo spuntare parole velenose contro altrui è talora imbrattare sé stesso”

FARE CRONACA, NON CORREGGERE IL MONDO
“La malizia ha le radici così fitte a dentro, che non è possibile sterparle affatto. Chi scrive taglia ora questo ramo, ora quell’altro della mala pianta che torna a rampollare. Essa rampolla di nuovo e lo scrittore di nuovo taglia. Ma altro non può fare”

 

Alberto Sanavia

 

 

BIBLIOGRAFIA
– Gazzetta Veneta – Gasparo Gozzi (estratti)

– Ortolani Giuseppe – Voci e visioni del settecento veneziano – 1872
– Santalena Antonio – Giornali veneziani nel settecento – 1908
– Toso Fei Alberto – Misteri di Venezia – 2011  
– Viglio M. Alessandro – Gaspare Gozzi, vita e opere – 1916